J.R.Ward - Black Dagger - 2019 by Ossessione

J.R.Ward - Black Dagger - 2019 by Ossessione

autore:Ossessione
Format: epub


32

Murhder si disse che avrebbe dovuto odiare il dolore annidato in quell’umana che stava fiduciosa ed eccitata davanti a lui. Si disse che avrebbe dovuto annientare chiunque le aveva provocato quel dolore lancinante che fino a quel momento non aveva percepito in lei. Si disse che le sue lacrime significavano che lei non era pronta per ciò che stavano per fare.

E in effetti era tutto vero.

Ma c’era un livello più profondo.

Mentre la guardava in viso, si sentiva come se si stesse vedendo allo specchio. Lei era dove lui era già stato, e dove era ancora. Conosceva l’agonia del fardello della perdita che lei stava portando. Certo, non i particolari di ciò che l’aveva provocato, né la descrizione dei dettagli, ma di sicuro la tristezza devastante e la confusione che sorgeva quando il tuo mondo veniva capovolto e non avevi idea di dove trovare un approdo sicuro.

Erano distinti per differenza di specie.

Identici nel destino.

Stavolta, quando la baciò, sapeva che non si sarebbe fermato perché ciò che lei voleva da lui era la medesima cosa che lui chiedeva a lei. Anche lui voleva essere annientato nel profondo. Anche lui aveva bisogno di staccare da un passato che lo perseguitava. Era esausto per il dolore e i rimpianti quanto lei.

E santissima Vergine Scriba, le sensazioni che gli provocava: la bocca di lei si muoveva contro la sua come se fossero fatte per unirsi, il corpo fluiva nel suo, con le curve che si adattavano alle sue linee, la statura molto più piccola che evidenziava il potere che lei aveva su di lui.

Murhder la spinse sopra un divano nell’angolo, e l’idea che stessero per fare l’amore in quella caffetteria, con la tivù silenziata, una serie di bibite in frigo e una lavastoviglie professionale che ronzava piano all’altro capo del locale lo fece pregare che quella non fosse la loro unica volta.

Non che non gli stesse bene lo stesso: non l’aveva ancora avuta e già non vedeva l’ora di prenderla di nuovo.

Sedettero insieme a un’estremità del divano, in un intreccio di gambe e braccia e, per rimediare alle contorsioni, Murhder rotolò sulla schiena e se la issò sopra… oh, sììììììì. Scattò in alto con i fianchi e premette l’erezione contro di lei, per intensificare la frizione del loro strusciamento. Poi le sue mani le studiarono il corpo, carezzandole la schiena e afferrandole i fianchi… prima di scivolarle lungo le cosce.

Quando gliele infilò sotto la maglia trovando la pelle calda e liscia, gemette e lei si ritrasse dai baci.

«Non lo faccio da un po’» gli disse.

«Vale anche per me.»

Sorrisero insieme. E poi tornarono a labbra e lingua, al movimento dei fianchi e all’intrecciarsi delle gambe. Fu lei a togliersi felpa e maglietta…

«Sarah» ansimò lui.

Lei rimase seduta a cavalcioni sui suoi fianchi, il reggiseno allusivo a ciò che c’era sotto. Con mani tremanti, lui la accarezzò sul torace e lasciò vagare i polpastrelli sul suo seno. Proprio nell’istante in cui stava per implorarla di vederlo, lei lo fissò negli occhi e fece scattare il fermaglio, rimuovendo la barriera.



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